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StrategYear 10/10 Dalla strategia alla tattica

Ricorda che una strategia efficace è flessibile e si adatta ai cambiamenti. Non è solo un documento statico, ma una guida dinamica per raggiungere

Paolo Pugni

Ricorda che una strategia efficace è flessibile e si adatta ai cambiamenti. Non è solo un documento statico, ma una guida dinamica per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione nel contesto mutevole degli affari.

 

Come nell’esempio del viaggio, se c’è un blocco in autostrada, se perdi la coincidenza, se c’è uno sciopero improvviso, se ti sorprende la pioggia, non continui a seguire il piano come un automa, lo ricalcoli per tenere conto di quanto succede. Ricalcolare non vuol dire cambiare destinazione, vuol dire cercare una strada nuova per arrivare dove volevi.

 

Riprendo quanto scritto nel capitolo 4, a proposito delle domande.

I punti 4 e 5 dell’elenco proposto nell’articolo precedente sono i punti principali.

  1. Sviluppo di strategie
    • Identifica le strategie, vale a dire le linee guida, che aiuteranno a raggiungere gli obiettivi.
    • Scomponi le strategie in passaggi chiave da raggiungere per superare i principali punti critici che hai evidenziato.
    • Costruisci alberi logici che ti permettano di arrivare al risultato che ti sei posto attraverso passaggi limpidi e razionali così da rendere più facile il punto successivo.
  1. Definizione delle azioni tattiche:
    • Suddividi le strategie in azioni tattiche più specifiche. Queste sono azioni concrete che devono essere intraprese per implementare ogni strategia.
    • Descrivi le azioni da svolgere, le più vicine a te nel tempo e nella logica on estremo dettaglio, le altre con sufficiente dettaglio.
    • Descrivi le azioni secondo il modello del piano d’azione, vale a dire
      • Chi fa (responsabile)
      • Che cosa (azione)
      • Entro quando (scadenza)
      • Come (procedura, modalità)
      • Con chi (team, consulenti, fornitori, colleghi)
      • Con che cosa (strumenti)
      • Perché (in che modo aiuta a fare un passo avanti)
      • Non tutte queste voci possono essere sempre necessarie, le prime tre, in grassetto, sono sempre obbligatorie.

 

È inevitabile. Ciò che qui ottieni sono la strategia e il suo piano attuativo.

Importante il punto di partenza, fondamentale il punto d’ arrivo, ma senza la linea che lì connette sono punti morti.

 

Come scrivere una strategia, quella parte della strategia?

 

Il mio consiglio è di usare dei passaggi logici. Che cosa ti serve per arrivare fino in fondo?

È conveniente partire a ritroso. Cioè collegare i due punti partendo dalla fine, dal punto B e immaginando cosa serve appena prima.

 

Se un obiettivo che ti sei dato è “aumentare del 10% i nuovi clienti -quindi quelli che nel precedente anno non erano clienti- che fatturino almeno 100.000 € e che assicurino un margine di contribuzione non inferiore al 23%” inizia a capire quale sia il passo precedente che devi ottenere per arrivare lì.

 

Ad esempio potresti chiederti

 

  • chi sono questi nuovi clienti? Come li descrivo?
  • Dove li ho intercettati? Come li ho conosciuti
  • Come sono arrivati a comperare?
  • Quali soluzioni acquisteranno nell’anno per garantire i numeri desiderati?
  • Quanto tempo ci impiegheranno a decidersi?
  • Quando devo iniziare a cercarli per arrivare al totale che ho indicato?
  • Sono clienti fidelizzati o che hanno acquistato una volta sola?

 

Partendo da queste domande, e dalle risposte, costruisci le tappe che portano a quel risultato e verifica che siano a prova di errore, senza fare nulla per scontato.

 

Ovviamente la scelta di partire dall’inizio, cioè da A, è altrettanto valida. È una questione di comodità e di logica del tuo pensiero. Ognuno di noi privilegia una modalità rispetto ad un’altra. C’è chi preferisce seguire il senso cronologico e chi percorrere a ritroso il percorso. Ciò che conta è costruire una strategia efficace così da far scendere la tattica da questa.

 

Strategia e tattica sono legate tra di loro a doppio filo, sono come le due facce della stessa medaglia. La strategia indica la direzione, la tattica si sporca le mani.

Una tattica ampia –esempio: qualificare nuovi clienti imprenditori di mPMI con forza vendita, che desiderano migliorare i propri profitti, migliorando la qualità della propria vita– può essere letta come strategia e quindi richiedere una tattica che la definisca meglio.

 

Per tornare all’esempio di qualche riga fa, ecco quale potrebbe essere la tattica di quella…. tattica:

 

  • identificare tra i miei contatti chi corrisponde al profilo descritto
  • chiedere a clienti esistenti se conoscono persone corrispondenti al profilo descritto
  • scrivere un articolo che parli di strategia (come questo ad esempio)
  • creare una landing page per permettere a chi lo desidera di scaricarlo
  • inviare un messaggio personale a tutti i contatti per invitarli a scaricare il testo
  • indirizzarli sulla landing page nella quale si richiede un indirizzo email per poterlo scaricare
  • inserire nella landing page poche domande vincolanti per scaricare il testo
  • inviare un messaggio di ringraziamento a chi si è registrato

 

e così via.

 

Ricapitoliamo

Ecco un elenco puntato per riassumere i punti chiave di queste 10 puntate che corrispondono alla prima parte del libro, per lasciarti una eredità che ti è sicuramente utile.

  1. Scrivere una strategia è un investimento conveniente: ci permette di risparmiare risorse.
  2. Senza pazienza per una accurata analisi è inutile pensare di scrivere una strategia
  3. Scrivere una strategia richiede tre passaggi chiave: capire dove siamo ora (e quindi che cosa vogliamo cambiare), capire dove vogliamo andare e capire come arrivarci.
  4. Capire dove siamo implica una valutazione non solo del momento attuale ma anche delle tendenze che stiamo vivendo; comporta non solo l’analisi della nostra impresa, ma anche dell’ambiente nel quale ci muoviamo.
  5. Capire dove vogliamo arrivare impone di descrivere degli obiettivi SMART.
  6. Per tracciare la strada da A a B è importante capire quali siano le risorse che abbiamo a disposizione per poterle utilizzare nel modo migliore.
  7. Tra tutte le competenze, la più importante per poter scrivere una strategia efficace è quella di sapersi fare le domande giuste, taglienti, spiazzanti.
  8. Per questo, per rendere sempre più utili le domande, è bene prendere in esame la possibilità di farsi assistere da qualcuno di esterno.
  9. La strategia deve essere flessibile per tenere conto dei cambiamenti che possono verificarsi in corso d’opera. Flessibile non significa cambiarla frequentemente, significa essere in grado di “ricalcolarla” quando è necessario.
  10. I falsi miti sulla strategia sono freni che ci impediscono di aumentare l’efficacia e ridurre gli sprechi di risorse.

 

C’è qualche altro spunto che tu ti porti a casa da queste letture? Spero di sì.

Grazie intanto per essere arrivato a leggere sino a qui.

Spero che questo testo ti sia stato utile per comprendere l’importanza di pianificare una strategia efficace per raggiungere i propri obiettivi.

 

Per questa ragione il 2024 sarà l’anno della strategia, e ho aperto le candidature al progetto

StrategYear: la comunità di miglioramento per gli strateghi del business

che verrà avviato il 7 gennaio 2024 e durerà per tutto l’anno con 12 tappe dedicate all’aumento dei tuoi guadagni attraverso la stesura di una strategia accurata e del suo piano attuativo.

Per saperne di più e candidarsi clicca qui

per raggiungere la pagina ufficiale del progetto e, se lo gradisci, registrarti per rimanere aggiornato sulle evoluzioni del medesimo.

 

Ecco tutte le precedenti puntate del testo StrategYear

1 Perchè devi avere una strategia

2 Cobra o cervo o….? 

3 Che cosa è una strategia?

4. Andare da A a B: sembra facile

5. Cosa ottieni con una strategia?

6. Che cosa ti serve. I prerequisiti

7. L’azienda è un film (da guardare fino alla fine)

8. Sei un mito: i miti sulla strategia

9. Affina la tua strategia