Un articolo di Paolo Pugni

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StrategYear 6/10 Che cosa ti serve (i prerequisiti)

Tanta pazienza. In tutti i sensi. Ne serve per scrivere la strategia. Con passaggi precisi e che richiedono impegno. Concentrazione. Non puoi scrivere la

Paolo Pugni

Tanta pazienza. In tutti i sensi.

Ne serve per scrivere la strategia. Con passaggi precisi e che richiedono impegno. Concentrazione. Non puoi scrivere la tua strategia nel fine settimana o nei ritagli di tempo.

 

Ci vogliono predisposizione e accuratezza.

 

E ci vuole pazienza per l’applicazione.

Per non pensare che vada cambiata al primo segnale contrario.

O anche solo dissonante.

 

Ho visto imprese perdere terreno proprio perché incapaci di seguire la strategia che avevano impostato con molta cura perché era sorta una nuova condizione non prevista in precedenza.

In genere questo succede molto spesso nell’area che possiamo chiamare marketing ma che in realtà comprende grande parte della vita di una impresa.

Io ne ho viste cose che non potete neanche immaginare….

Ho visto imprenditori buttarsi su nuovi prodotti solo perché la concorrenza ne aveva presentato uno innovativo. Buttando a mare ciò che era stato pensato.

Ho visto imprenditori imporre un cambio nel piano di comunicazione solo perché avevano letto della crescita di un nuovo canale: “come mai non facciamo nulla su Tik Tok? E su Twitch? Come mai? Inseriamoli subito!”.

Ho visto imprese puntare tutto su un prodotto che in una determinata circostanza aveva ottenuto un successo non atteso, abbandonando la strategia preparata, per poi capire che il successo era solo momentaneo.

Ho visto imprese arenarsi per rincorrere nuovi mercati senza nessun collegamento con la strategia pianificata.

 

E tu che cosa hai visto accadere di simile?

 

Ci vuole analisi, che richiede pazienza.

Te lo faccio dire da Fabio Rosini con queste parole che valgono per l’animo umano come per le imprese:

il pensiero ingannevole ama spesso generare reazioni senza riflessione, come l’ansia, la fretta e i vari tipi di atteggiamenti congestionati. Una volta accettato un pensiero ansioso in forza della mancanza di analisi e distacco, ci si radica mentalmente in un livello marginale di coscienza, che è subalterno alla suggestione ed esclude la calma necessaria per intendere cosa ci stia succedendo”.  

 

Se non hai pazienza non analizzi, non comprendi, agisci in modo sbagliato –da cobra– o non agisci per nulla –da cervo– finendo per essere travolto.

Detto questo, specificato che la pazienza è fondamentale, ecco che cosa ti serve, quali sono i prerequisiti che ti servono per poter scrivere una corretta strategia.

Innanzitutto è importante avere alcune informazioni e risorse chiave a disposizione. In funzione del tuo business potrebbero non essere necessarie tutte queste informazioni, ma molte di loro di sicuro.

  1. Comprensione dell’organizzazione della tua impresa

avere una conoscenza approfondita dell’organizzazione, della sua storia, della sua cultura, delle sue attività e delle sue sfide. Questo comprende una comprensione dei prodotti o servizi offerti, del mercato di riferimento, dei clienti e dei concorrenti. Quale sia il tuo modello di business, quali segmenti di mercato stai seguendo e perché. Torniamo al tema dell’analisi indicata sopra.

 

  1. Analisi dell’ambiente:

condurre un’analisi accurata dell’ambiente, intendendo con questa parola il mondo in cui opera l’impresa. Questo include l’identificazione delle tendenze di settore, delle opportunità di mercato, delle minacce competitive, delle normative e delle influenze esterne. Insomma stiamo parlando della famosa tabella SWOT o di qualche CANVASS che ti aiuti a costruire il tuo profilo attuale in questo ambito. Alla fine di questo elenco ti suggerisco alcuni siti che puoi consultare per trovare i dati che ti servono.

 

  1. Visione e missione aziendale:

avere chiara la visione a lungo termine dell’organizzazione (dove vuole arrivare) e la missione (il motivo per cui esiste). La strategia dovrebbe essere allineata a questi elementi fondamentali. Eh sì, serve: ce l’hai anche già o magari è solo accennata, data per scontato. Torniamo al tema della consapevolezza: va scritta e condivisa.

 

  1. Dati e informazioni di base:

raccogliere dati e informazioni chiave che supportano l’analisi e la pianificazione strategica. Questi possono includere dati finanziari, indicatori di performance passati, metriche di mercato, feedback dei clienti, ecc. Ce li hai? Hai sottomano il tuo conto economico? Hai presente il tuo processo di vendita. Hai le tendenze? Di questo parliamo tra poco.

 

  1. Tutti a bordo:

ottenere il sostegno e l’impegno da parte delle persone chiave nella tua azienda è fondamentale. Se li coinvolgi nel processo di definizione e approvazione della strategia saranno tuoi alleati da subito. Se la comunichi potresti trovarti ad affrontare forti resistenze. Potresti scoprire nemici proprio tra i tuoi collaboratori chiave.

 

  1. Cultura di apertura e apprendimento:

molto utile anche se non può essere uno dei punti da inserire in strategia. Oggi si deve imparare ogni giorno, ogni giorno dobbiamo essere pronti a capire cose nuove e a leggere il cambiamento. Ci vuole uno spirito pronto a accogliere, interpretare e imparare le novità per essere sempre pronti a gestire ciò che capita.

 

  1. Risorse per l’analisi e la pianificazione:

disporre delle risorse necessarie, ad esempio il tempo come dicevamo, per condurre analisi approfondite e pianificare le azioni. Queste risorse possono includere strumenti di analisi, personale competente e budget. Possono includere consulenti esterni, corsi, gruppi di riferimento: competenze da portare a bordo che ti permettano di scrivere con successo la strategia.

 

  1. Tempo dedicato:

è talmente importate che vale la pensa ribadirlo ancora. La pianificazione strategica richiede tempo e impegno. Assicurati che sia disponibile il tempo necessario per condurre analisi, discussioni e revisioni.

 

  1. Chiarezza sugli obiettivi:

Avere una comprensione chiara degli obiettivi che si desidera raggiungere con la strategia. Gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e temporalmente definiti (i famosi obiettivi descritti come SMART: Specifici Misurabili Ambiziosi Realistici Tempificati. In realtà la A e la R sono interpretate in molto modi. Ho trovato stimolante anche questa interpretazione: A per Accessibile dall’inglese Achievable; R per Rilevante, che ha realmente impatto sul business, oppure ancora per Responsabilizzante, ciò che è attribuito ad una persona che se ne fa carico). Ho inserito ancora qui questa voce, il famoso punto B, per sottolineare l’importanza di questa chiarezza. Che non è esattamente un prerequisito, ma un punto della preparazione della strategia. Meglio una volta di più che una di meno.

 

Aggiungo in coda un prerequisito che non può mancare, lo esplicito perché è presente in tutte queste fasi, o quasi, ma non è mai citato per nome:

 

la capacità di fare le domande giuste

 

quelle che ti permettono di andare in profondità e capire cosa realmente sta accadendo.

 

Tutti i sistemi che analizzano processi partono da questa competenza. Forniscono anche strumenti utili, come la tecnica dei 5 perché del metodo Toyota o la costruzione dei Thinking Processes i processi del pensiero della Teoria dei Vincoli.

 

Flavia Rubino, nel suo libro il branding agile e la forma della fiducia scrive:

Dovremmo iniziare ad osservare la realtà, nel suo insieme e non in parte, senza fornire interpretazioni. Dovremmo parcheggiare le opinioni e analizzare solo i fatti, sospendendo il giudizio e partire dalla semplice domanda: ‘che cosa sta succedendo?’. Per questo è importante imparare a formulare domande che allenano all’imparzialità, non danno nulla per scontato, e aiutano a raccogliere fatti oggettivi. Che cosa sta succedendo? Che cosa sta aumentando, cosa sta diminuendo? Ci sono eventi nuovi e inaspettati? Dove siamo stati bravi e dove meno?”.

 

L’arte della domanda è una delle arti più preziose da coltivare specie nel mondo degli affari. Ne ho parlato anche in precedenza. Nel podcast VendereValoreDaily trovi diversi episodi dedicati proprio al tema delle domande.

Nel prossimo articolo parliamo di come analizzare le tendenze che impattano sulla nostra impresa

 

Ecco dove trovi le 10 puntate di StrategYear, la prima parte del libro presto disponibile su Amazon

 

1 Perchè devi avere una strategia

2 Cobra o cervo o….? 

3 Che cosa è una strategia?

4. andare da A a B: sembra facile

5. Cosa ottieni con una strategia?

6. Che cosa ti serve. I prerequisiti

7. L’azienda è un film (da guardare fino alla fine)

8. Sei un mito: i miti sulla strategia

9. Affina la tua strategia

10. Dalla strategia alla tattica