Che cosa è un disco vendita?
Perché dovrebbe funzionare oggi?
Premetto che non credo che nella vendita esista una sola soluzione, che ci siano modalità che vendono e altre che non vendono. Si può parlare di efficacia.
A me, lo dico con chiarezza, il disco vendita non piace. E so di dirlo con enfasi e passione.
Che cosa evoca? Evoca la poesia da imparare a memoria. E recitare per compiacere il pubblico. Se ha voglia di stare a sentirti ovviamente.
Qualcuno dice: parole scelte con cura per evocare immagini nel cliente.
Ah, ma allora si parla di manipolazione linguistica? Si parla di usare le tecniche persuasive della PNL svelate da tanti autori! Se uso certe parole per creare sensazioni sto forse manipolando la tua percezione? Oppure no? Dove è il confine?
Oppure di che cosa?
Certamente ci sono parole da usare e parole da evitare.
Certamente bisogna evocare immagini e quello che conta è l’intenzione, retta ed eticamente corretta.
Ma quando si dice che la forza del copione, parola per parola, intonazione per intonazione, è quella che crea valore, permettimi, mi corre un brivido lungo la schiena.
Tutti i clienti sono uguali? Siamo a questo?
Oppure spiegami cosa vuoi raccontare in questi 3 minuti.
E allora, nel caso, per favore cambia nome: non è disco vendita.
È un soggetto. Ecco così mi piace: soggetto da contrapporre a copione.
Un soggetto che adatto all’interlocutore. Non una canzone che canto senza interessarmi del pubblico
Disco vendita vuol dire una cosa chiarissima, oppure manipoliamo anche queste parole per dargli il significato che ci piace di più?
Che cosa ne pensi?